domenica 19 aprile 2020

Il valore dei ricordi




“…ascoltate giovani donne e uomini di tutto il mondo e diffondete queste parole: la Terra è vostra, con tutto quello che contiene, siate gentili ma fieri, ora siete necessari più che mai. Siate responsabili del cambiamento…perché questo è il vostro momento…”

                                                                             Winston Churchill



Dimostrare che i nostri ricordi siamo intimamente connessi con le nostre emozioni è immediato: ricordo deriva dal latino re e cor e significa richiamare al cuore.

I ricordi, quando sono ben strutturati ed elaborati, divengono ricordi positivi, sono il nostro  valore aggiunto, un bene rifugio in grado di proteggerci e di farci andare avanti. Per Pio Baroja [scrittore spagnolo] “In buona parte siamo l’estensione del nostro passato; il risultato di un ricordo”.

Sovente i nostri ricordi rimandano nel passato a situazioni e momenti felici ma di frequente ci provocano nostalgia. Tale stato d’animo, descritto per la prima volta dal medico francese Johannes Hofer (1688), si riferisce al miscuglio di melanconia,  tristezza e rimpianto, che può scaturire dai nostri ricordi.  Di nostalgia è imperniata l’opera di Verdi I Lombardi alla Prima Crociata dove i Crociati, nelle terre lontane,  venivano destati dalle " fresc'aure volanti sui vaghi ruscelletti dei prati lombardi! Fonti eterne! purissimi laghi!..."

Tocca noi decidere quando rifugiarsi nei nostri ricordi, senza lasciarci sopraffare dalla nostalgia, e quando prendere per mano la paura e vivere nel presente.

lunedì 13 aprile 2020

Vescica iperattiva: trattamento con PTNS




La vescica iperattiva è una condizione caratterizzata da necessità impellente a urinare, molto spesso associata a netto aumento della frequenza della minzione, anche di notte (nicturia),  con o senza incontinenza urinaria. Sono solitamente invece assenti condizioni di infezione delle vie urinarie e altre patologie urologiche.
La sindrome della vescica iperattiva coinvolge milioni di persone in tutto il mondo (la prevalenza oscilla tre l’1,5 e il 36,4%), con rilevanti aspetti economico-sociali. La qualità della vita di un soggetto affetto da vescica iperattiva è sensibilmente alterata con aumentato rischio di successiva comparsa di ansia e depressione e, successivamente, cadute dell’autostima e alterazione dei rapporti interpersonali e sociali.
I numerosi meccanismi e strutture anatomiche che entrano in gioco nell’espletamento e nella regolazione della minzione rendono difficile e talvolta impossibile comprendere le cause della vescica iperattiva, con conseguente limitazione di una terapia efficace.
Gli antichi cinesi, in agopuntura, stimolavano un punto corrispondente al nervo perineale situato vicino alla caviglia, ottenendo benefici per questa condizione.  Si è poi constatato che tale azione è dovuta al fatto che il nervo perineale è dotato di fibre simpatiche: stimolando tale nervo si produce un equilibrio del sistema simpatico con miglioramento della sindrome della vescica iperattiva.
Nata negli anni ‘50 e sviluppatasi negli anni ’80 dello scorso secolo (McGuire et al, Stoller et al), la stimolazione elettrica per il trattamento della vescica iperattiva prende più piede, grazie al vantaggio di essere una terapia trascurabilmente non invasiva e priva di effetti collaterali di rilievo.
Trattasi della Percutaneous Tibial Nerve Stimulation (PTNS) – Stimolazione Percutanea del nervo Tibiale, che prevede l’applicazione di un microago (non doloroso) vicino la caviglia (normalmente quella sinistra), che viene collegato ad un neuro stimolatore, che emanerà una corrente continua a basso voltaggio.
Tale terapia non è dolorosa ed è sopportabilissima, dura circa mezzora. Il ciclo di base è costituito da 12 sedute a cadenza settimanale.
Govier et al. in un lavoro pubblicato nel 2001 riportano che alla fine della dodicesima settimana di trattamento il 71 % dei pazienti trattati con PTNS hanno riportato il 25% di riduzione quotidiana della frequenza di minzione e una riduzione del 35% della incontinenza/urgenza urinaria.

mercoledì 1 aprile 2020

Scomparsa di voluminosa recidiva di ernia dopo ozonoterapia ecoguidata

Il signore era stato operato alcuni anni fa per ernia discale lombare L5-S1 sinistra. Dopo un periodo di benessere, aveva presentato recrudescenza di sciatalgia sinistra, che era divenuta progressivamente iperalgica invalidante, tale da costringere il soggetto al riposo a letto obbligato.
Per tale motivo aveva effettuato una risonanza magnetica del rachide lombare con evidenza di voluminosa recidiva discale L5-S1 sinistra.
Le terapie farmacologiche eseguite non avevano prodotto alcun effetto sul miglioramento del dolore. La VAS iniziale era di 8.
Veniva avviato trattamento con ozonoterapia ecoguidata.
Eseguiva dapprima trattamento di 2 sedute la settimana e dopo 3 settimane (6 sedute) si poteva assistere a una riduzione  della VAS, che si portava a 6 e soprattutto a una parziale ripresa degli spostamenti. Il miglioramento è stato molto progressivo ma costante. Dopo altre sedute con cadenza bisettimanali (10) si è passato a sedute una volta la settimana (5) ed in fine mensili (7). Il signore a questo punto era asintomatico, eccetto che per la presenza di incostanti, lievi e sopportabili parestesie al polpaccio sinistro e il dolore era assente. 
A distanza di un anno ripeteva la risonanza magnetica, che documentava completa scomparsa del frammento discale erniario.
Secondo gli attuali criteri scientifici non è dimostrabile l'esclusivo rapporto tra ozonoterapia ecoguidata e la scomparsa dell’ernia.

Combattere le conseguenze psicologiche del covid

Se la nostra ansia, il nostro stress sono notevolmente aumentati con l’epidemia del covid, con il lockdown e con tutte le altre cons...