“…ascoltate
giovani donne e uomini di tutto il mondo e diffondete queste parole: la Terra è
vostra, con tutto quello che contiene, siate gentili ma fieri, ora siete
necessari più che mai. Siate responsabili del cambiamento…perché questo è il
vostro momento…”
Winston Churchill
Dimostrare che i nostri ricordi siamo intimamente connessi con le nostre emozioni è immediato:
ricordo deriva dal latino re e cor e
significa richiamare al cuore.
I
ricordi, quando sono ben strutturati ed elaborati, divengono ricordi positivi,
sono il nostro valore aggiunto, un bene
rifugio in grado di proteggerci e di farci andare avanti. Per Pio Baroja [scrittore
spagnolo] “In buona parte siamo l’estensione del nostro passato; il risultato
di un ricordo”.
Sovente
i nostri ricordi rimandano nel passato a situazioni e momenti felici ma di
frequente ci provocano nostalgia. Tale stato d’animo, descritto per la prima
volta dal medico francese Johannes Hofer (1688), si riferisce al miscuglio di
melanconia, tristezza e rimpianto, che
può scaturire dai nostri ricordi. Di nostalgia
è imperniata l’opera di Verdi I Lombardi
alla Prima Crociata dove i Crociati, nelle terre lontane, venivano destati dalle " fresc'aure volanti sui vaghi ruscelletti dei prati lombardi! Fonti eterne! purissimi laghi!..."
Tocca
noi decidere quando rifugiarsi nei nostri ricordi, senza lasciarci
sopraffare dalla nostalgia, e quando prendere per mano la paura e vivere nel
presente.
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